venerdì 14 novembre 2014

Per un’università pubblica gratuita e aperta a tutti

[14/11/2014] di Ferdinando Imposimato



Al fianco degli studenti, dei medici, dei precari e dei giovani, al fianco di chi è al loro fianco come l’Udu e l’Avv. Michele Bonetti che combattono da anni contro un sistema concorsuale palesemente ingiusto e che presenta falle in ogni dove, contrario alla nostra Costituzione che tutela l’uguaglianza e il diritto al lavoro ed alla formazione. E’ per questo che mi schiero apertamente per un numero aperto e non chiuso, per un’università pubblica gratuita e aperta a tutti. Ci saranno anche disagi, inizialmente, ma per rilanciare il nostro Paese economicamente e culturalmente bisogna riaprire le università alle idee dei giovani che devono poter essere libere di esprimersi rilanciando, esse sì, nuovi posti di lavoro senza incappare nel fallimento del numero chiuso e della programmazione che ha generato solo precarietà e disoccupazione. E’ ora di cambiare dal sistema dell’accesso all’università sino a quello che regolamenta l’accesso alle professioni oggi caratterizzate da corporativismi di casta.

Così è la vicenda del concorso truccato degli specializzandi medici dove è più che indecente che a fronte di oltre dodicimila partecipanti si mettano a disposizione solo cinquemila posti lasciando a spasso tutti gli altri per oltre un anno finchè non riusciranno a passare un concorso fatto di test a crocette. In questo modo ad essere danneggiata è tutta la società e sanità nostrana che vedrà parcheggiati e sfruttati per anni i suoi professionisti specializzandi nell’attesa che ripassino il test mettendo a rischio anche le loro specialistiche conoscenze caratterizzate da un alto tasso di obsolescenza. Il concorso dei medici specializzandi è stato un concorso caratterizzato da irregolarità e domande sbagliate e invertite. E’ necessario che il Governo e il Parlamento si facciano carico di questi giovani con una grande sanatoria, finendola con proclami che non rilanciano il nostro Paese.

Difesa collettiva della Costituzione contro i demagoghi