Al
fianco degli studenti, dei medici, dei precari e dei giovani, al fianco
di chi è al loro fianco come l’Udu e l’Avv. Michele Bonetti che
combattono da anni contro un sistema concorsuale palesemente ingiusto e
che presenta falle in ogni dove, contrario alla nostra Costituzione che
tutela l’uguaglianza e il diritto al lavoro ed alla formazione.
E’ per questo che mi schiero apertamente per un numero aperto e non
chiuso, per un’università pubblica gratuita e aperta a tutti. Ci saranno
anche disagi, inizialmente, ma per rilanciare il nostro Paese
economicamente e culturalmente bisogna riaprire le università alle idee
dei giovani che devono poter essere libere di esprimersi rilanciando,
esse sì, nuovi posti di lavoro senza incappare nel fallimento del numero
chiuso e della programmazione che ha generato solo precarietà e
disoccupazione. E’ ora di cambiare dal sistema dell’accesso
all’università sino a quello che regolamenta l’accesso alle professioni
oggi caratterizzate da corporativismi di casta.
Così è la
vicenda del concorso truccato degli specializzandi medici dove è più che
indecente che a fronte di oltre dodicimila partecipanti si mettano a
disposizione solo cinquemila posti lasciando a spasso tutti gli altri
per oltre un anno finchè non riusciranno a passare un concorso fatto di
test a crocette. In questo modo ad essere danneggiata è tutta la società
e sanità nostrana che vedrà parcheggiati e sfruttati per anni i suoi
professionisti specializzandi nell’attesa che ripassino il test mettendo
a rischio anche le loro specialistiche conoscenze caratterizzate da un
alto tasso di obsolescenza. Il concorso dei medici specializzandi è
stato un concorso caratterizzato da irregolarità e domande sbagliate e
invertite. E’ necessario che il Governo e il Parlamento si facciano
carico di questi giovani con una grande sanatoria, finendola con
proclami che non rilanciano il nostro Paese.