Il decreto fiscale salva Berlusconi
Non c'è
nessun giallo; il decreto legislativo fiscale del 24 dicembre 2014
varato dal Governo, va certamente a favore dell'ex presidente del
Consiglio, condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale e
decaduto dal Parlamento. Esso, se resterà, come sembra, come è stato
formulato, cancellerà la condanna e riporterà il condannato in
Parlamento e magari gli consentirà di riprendere la guida del Governo e
di candidarsi al Colle. Si tratta della tecnica legislativa truffaldina della maggioranza sperimentata con le leggi anticorruzione , un vero e proprio imbroglio smascherato da parlamentari del M5S.
Il decreto fiscale apparentemente dovrebbe contrastare l'evasione fiscale ma in realtà. Ma, come ha spiegato l'ex Ministro Visco, va nella direzione contraria.
Il decreto è un corpo di norme permissive che depenalizza molti reati
tributari, secondo una logica assurda di legalizzazione dell'evasione
fiscale. Il provvedimento , che secondo gli ultimi annunci del
Presidente del Consiglio resterà immutato, farà perdere credibilità
al Governo e alla maggioranza, sulla scia di quanto accadde con le
norme annunciate contro corruzione, falso in bilancio, voto di
scambio, concussione e prescrizione. Tutte risoltesi in assoluzioni,
condoni e prescrizioni dei delitti a favore dei corrotti.
Qualcuno finge
di credere che la legge di Natale non sarebbe applicabile al nostro
ex premier, perché la sentenza di condanna è passata in giudicato. Non è così.
Il condono è stato fatto non per i responsabili di dichiarazioni
infedeli, ma per un personaggio definito dal Tribunale di Milano
socialmente pericoloso. Il presidente dell'ANM Rodolfo Maria Sabelli
non ha dubbi: la non punibilità si applica all'ex Presidente del
Consiglio. Come riconosce lo stesso prof. Franco Coppi, che però ha
smentito. Se il decreto fosse approvato , sarebbe l'ennesimo attacco
al principio di legalità e a quello di eguaglianza, e
incostituzionale per violazione dell'art 3 della Costituzione.
Ma
cerchiamo di capire cosa è accaduto. Il decreto truffa natalizio,
modificato da un misterioso Babbo Natale, prevede che, per i reati di
evasione fiscale, la punibilità è esclusa quando le imposte evase non
superano il 3% del reddito imponibile. Chi ha introdotto la norma sa
che l'evasione fiscale dell'ex premier raggiunge l'1,91 per cento del
reddito. E quindi è inferiore al 3%. A questo punto scatta l'art 673
codice di procedura penale. Questo prevede che , nel caso di
abrogazione del reato o di una parte del reato, “ il giudice
dell'esecuzione revoca la sentenza di condanna, dichiarando che il
fatto non è previsto dalla legge come reato”. Il giudice non avrebbe
scelta ; in sede di incidente di esecuzione, previsto dalla legge, dovrebbe
dichiarare che il reato non esiste più- - la formula è che il fatto non
è previsto più come reato- , e sarà accusato di favorire un potente
uomo politico. Il giudice diventerà il responsabile dell'imbroglio.
La pubblica opinione dimenticherà che il giudice è
l'esecutore di un ordine incostituzionale emesso dal Governo mediante
legge e lo accuserà di indulgenza verso i potenti.
Il
giudice potrebbe eccepire la incostituzionalità della legge, ma la Corte
Costituzionale interverrebbe tra qualche anno, dopo che il guasto
sarebbe divenuto irrimediabile .
Ma la questione non finisce
qui. Il Presidente del Consiglio spara a destra e a manca che
“sospenderà subito la norma”. Facendo finta che non si era accorto del
condono verso i grandi evasori tra cui Silvio Berlusconi. In realtà
senza l'allarme di una parte della stampa, l'inganno non sarebbe stato
scoperto . Inoltre se il decreto resta immutato, secondo le ultime notizie, ed entrerà in vigore anche per un solo giorno , si cancellerà la condanna di Silvio Berlusconi
e si consentirà il ritorno dell'ex premier sulla scena politica . Il
trattato di diritto penale di Ferrando Mantovani dice che i decreti
favorevoli al reo, anche se non convertiti in legge, sono retroattivi e
si applicano a favore del condannato. Ciò significa che la revoca del decreto legge- che Renzi ha deciso di mantenere immutato- non servirebbe a nulla.
Il piano criminale è perfetto e sarà realizzato. Oggi il decreto non
è entrato ancora in vigore neppure per un giorno, per cui il
condannato non se ne può giovare. Resta il fatto grave che il premier se ne gioverà appena sarà approvato.
Il Presidente Renzi sembra intenzionato a salvare il suo
alleato, con un condono che riguarda molte persone ma anche e
soprattutto l'ex premier Silvio Berlusconi. Si tratta di un condono
del quale non godono i ladri dei supermercati, coloro che occupano
le case per necessità, gli oppositori di opere accusati di violenza
privata, i cittadini di Savona, Campania, Val di Susa, Liguria,
Toscana, Puglia e Sicilia che si battono in difesa dell'ambiente e
della vita. Ed è inutile che il premier ci rassicuri dicendo che
Berlusconi sconterà la pena; egli sa bene che fruirà della
cancellazione della condanna principale e della pena accessoria, la
decadenza dal Parlamento
Non ci sarebbe da meravigliarsi che la legge sul condono fiscale fosse approvata nella disattenzione generale.
Favorendo un condannato che partecipa alle riforme costituzionali e
condiziona l'elezione del Capo dello Stato. C'eravamo illusi che
fossero passate di moda le pratiche legislative criminali a favore
dei potenti, dopo il riconoscimento della correttezza della
Cassazione e del suo presidente Antonio Esposito , sottoposto a un
linciaggio mediatico interminabile e a un procedimento disciplinare devastante .
Berlusconi , forte del controllo di TV private e pubbliche , in cui lavorano anche parenti di famosi e influenti giornalisti , condiziona il nostro sistema legale, il nostro futuro e quello dei giovani.
Egli è uno dei promotori dell'Italicum che stravolge i principi più
importanti della Costituzione democratica, l'eguaglianza e la libertà
del voto. La maggioranza , eletta in base alla legge bocciata dalla
Consulta, ripropone una legge con i vizi di quella cancellata . Con
l'Italicum la maggioranza resterebbe per sempre immutata, creando da
sé, a proprio vantaggio, un sistema elettorale che le permetterebbe di
restare maggioranza, anche quando fosse diventata per avventura
minoranza.
E non è vero che l'opposizione abbia fatto opera di
distruzione e non di proposta migliorativa del sistema legale e di
adeguamento delle leggi alla Costituzione. E' innegabile il coraggioso
e puntuale lavoro compiuto dal M5S, con una schiera di parlamentari, che tende a un sistema elettorale democratico, a battersi per varare un'efficace legge sul conflitto di interessi, presupposto della lotta alla corruzione. E a fare decadere chi, in Parlamento, versa in una clamorosa situazione di incompatibilità . E di coloro che, in conformità con la Costituzione , vogliono accrescere il livello di democrazia dentro le Forze Armate che sono presidio di legalità e difesa della Patria .
L'allarme
lanciato dalla Stampa, prima dell'approvazione del decreto, ha
bloccato gli inganni delle potenti lobbies presenti in Parlamento.
Contro cui agirebbe la legge sulle lobbies ,
sollecitata dall'Unione Europea, e che è stata proposta da anni, da
alcuni giovani parlamentari come Luigi Di Maio, Carlo Sibilia,
Riccardo Fraccaro, Riccardo Nuti , Federico d'Incà e Giuseppe Brescia ,
legge che ristagna alla Camera favorendo la corruzione e minando
l'indipendenza dei parlamentari.
La speranza di vincere la lotta
alla corruzione con la legge del Governo, migliorata dalla
opposizione guidata da Massimo Enrico Baroni , fu illusoria. Alla fine
di una lunga battaglia, avemmo una legge propaganda, con deroghe incredibili a favore di soggetti potenti, che versavano in clamorosi conflitti di interesse. Deroghe introdotte con la stessa tecnica truffaldina usata nel decreto di Natale. Il Premier ha esaltato il decreto , parlando dell'aumento delle pene per i casi più gravi di evasione fiscale, sorvolando sugli effetti devastanti sul
principio di legalità. Ora questa storia tragicomica si concluderà ,
sembra, col mantenimento dell'emendamento di favore. Assieme alle
norme che non puniscono in modo efficace la corruzione, il falso in
bilancio e il voto di scambio, che non fanno cessare gli effetti
devastanti della prescrizione.
Il modo di legiferare della maggioranza è stato spesso un susseguirsi di trucchi, frodi, inganni mediante occultamenti o inserimenti surrettizi di commi profittando di decreti legislativi generici, e per questo incostituzionali, con deleghe aperte a ogni contenuto e tali da favorire gli interessi di pochi fortunati in danno del bene comune della stragrande maggioranza dei cittadini.
Le
leggi non possono essere partorite da legislatori che tutelano
interessi particolari e non generali. Negli ultimi anni il governo ha
esercitato il potere in nome della legge e mediante ordini travestiti
da leggi. Le leggi sono state sciupate per inflazione, cattiva
qualità, perdita di certezza e perdita di generalità. Una pletora di
leggi che le ha svalutate. Corruptissima Republica plurimae leges. In una corrottissima Repubblica ci sono molte leggi, diceva Tacito. I cittadini hanno bisogno di poche
leggi , senza trucchi e senza favori , solo così si tutela uno Stato in
cui il bene di tutti garantisce la salvezza di tutti . Se
tutta la nazione è prospera, arreca ai privati più vantaggi che se è
fortunata in ciascuno dei suoi cittadini, ma va in rovina nel suo
complesso, come sta accadendo oggi in Italia .