mercoledì 7 gennaio 2015

Il decreto fiscale salva Berlusconi. La tecnica legislativa truffaldina




Il decreto  fiscale salva Berlusconi
Non c'è nessun giallo; il decreto legislativo fiscale del 24 dicembre 2014 varato dal Governo, va  certamente  a favore  dell'ex presidente del Consiglio, condannato a quattro anni  di reclusione per frode fiscale e decaduto  dal Parlamento. Esso, se resterà, come sembra, come è stato formulato,  cancellerà  la condanna e  riporterà il  condannato in Parlamento e magari gli consentirà di riprendere la guida del Governo e di candidarsi al Colle. Si tratta della tecnica legislativa truffaldina della maggioranza   sperimentata  con le leggi anticorruzione , un vero e proprio imbroglio smascherato da parlamentari del M5S. 
Il decreto fiscale  apparentemente  dovrebbe contrastare l'evasione fiscale  ma in realtà. Ma, come ha spiegato  l'ex Ministro Visco,  va  nella direzione contraria. Il decreto è un corpo di norme permissive che depenalizza molti reati tributari,  secondo una logica assurda di legalizzazione dell'evasione fiscale.  Il provvedimento , che secondo  gli ultimi annunci del Presidente del Consiglio resterà immutato,   farà  perdere credibilità al Governo e alla maggioranza, sulla scia di quanto accadde  con le  norme annunciate   contro  corruzione,   falso in bilancio,  voto di scambio,  concussione e  prescrizione. Tutte risoltesi in   assoluzioni, condoni e prescrizioni  dei delitti  a favore dei corrotti.
Qualcuno finge di credere che la legge di Natale non sarebbe  applicabile al nostro  ex premier, perché la sentenza di condanna è passata in giudicato. Non è così. Il  condono è stato fatto  non per i  responsabili di dichiarazioni infedeli, ma  per un personaggio definito dal Tribunale di Milano socialmente pericoloso.  Il presidente dell'ANM Rodolfo Maria Sabelli non ha dubbi: la  non punibilità si applica all'ex Presidente del Consiglio.  Come  riconosce lo stesso prof. Franco Coppi, che però  ha smentito.  Se il decreto fosse approvato , sarebbe l'ennesimo  attacco al principio di legalità e  a quello di eguaglianza, e   incostituzionale per violazione dell'art 3  della Costituzione.
 Ma cerchiamo di capire cosa è accaduto. Il decreto truffa natalizio,  modificato  da un misterioso Babbo Natale,  prevede che, per i reati di evasione fiscale,  la punibilità è esclusa  quando le imposte evase non superano il 3% del reddito imponibile. Chi ha introdotto la norma  sa che l'evasione fiscale  dell'ex premier  raggiunge  l'1,91 per cento del reddito. E quindi è inferiore al 3%.  A questo punto scatta  l'art 673  codice di procedura penale. Questo  prevede che , nel caso di abrogazione del reato o di una parte del reato,   “ il giudice dell'esecuzione revoca la sentenza di condanna, dichiarando che  il fatto non è previsto dalla legge come reato”.   Il giudice non avrebbe scelta ; in sede di incidente di esecuzione, previsto dalla legge,  dovrebbe  dichiarare che il reato non esiste più- - la formula è che il fatto non è previsto più come reato- , e sarà   accusato  di  favorire un potente uomo  politico. Il giudice  diventerà  il  responsabile dell'imbroglio. La pubblica opinione  dimenticherà  che il giudice  è l'esecutore di un ordine incostituzionale emesso dal Governo mediante legge e lo  accuserà di indulgenza verso i potenti.
 Il giudice potrebbe eccepire la incostituzionalità della legge, ma la Corte Costituzionale  interverrebbe  tra qualche anno, dopo che il guasto sarebbe  divenuto  irrimediabile .
Ma la questione non finisce qui. Il Presidente  del Consiglio spara a destra e a manca che “sospenderà subito la norma”. Facendo finta che non si  era accorto del condono verso i grandi evasori  tra cui Silvio Berlusconi.   In realtà senza l'allarme  di una parte della stampa, l'inganno non sarebbe stato scoperto .  Inoltre se  il decreto  resta immutato, secondo le ultime notizie, ed  entrerà in vigore anche per un solo giorno , si cancellerà  la condanna  di Silvio Berlusconi  e  si consentirà il ritorno dell'ex premier sulla scena politica . Il trattato di diritto penale di Ferrando Mantovani dice che i decreti favorevoli al reo, anche se non convertiti in legge,  sono retroattivi e si applicano a favore del condannato.  Ciò significa che  la revoca del decreto legge- che  Renzi ha deciso di  mantenere  immutato-  non  servirebbe  a nulla. Il piano criminale  è perfetto  e sarà realizzato.  Oggi il decreto non è entrato ancora in vigore neppure per un giorno, per cui il  condannato non se ne può giovare. Resta il fatto grave che il premier  se ne gioverà appena sarà approvato.  Il Presidente  Renzi   sembra intenzionato a  salvare  il suo alleato,  con un  condono che riguarda molte persone ma anche e soprattutto  l'ex premier Silvio Berlusconi. Si tratta di un condono  del quale  non godono i  ladri dei supermercati, coloro che  occupano le case per necessità,   gli oppositori di opere accusati di violenza privata, i  cittadini di Savona,  Campania, Val di Susa, Liguria, Toscana, Puglia  e Sicilia che si battono in difesa dell'ambiente e della vita. Ed è inutile che il premier ci rassicuri dicendo che Berlusconi sconterà la pena; egli sa bene che fruirà della cancellazione  della condanna principale  e della pena accessoria, la decadenza  dal  Parlamento
Non ci sarebbe  da meravigliarsi  che la legge  sul condono fiscale  fosse  approvata  nella  disattenzione  generale. Favorendo un  condannato che partecipa   alle riforme costituzionali e  condiziona l'elezione del Capo dello Stato.  C'eravamo illusi  che  fossero   passate di moda  le pratiche legislative criminali a favore dei potenti, dopo  il riconoscimento della correttezza della Cassazione e del suo presidente Antonio Esposito , sottoposto a un linciaggio mediatico interminabile e a un procedimento disciplinare devastante .
Berlusconi , forte del controllo di  TV private e pubbliche , in cui lavorano anche parenti di famosi e influenti giornalisti , condiziona  il nostro sistema legale, il nostro futuro e quello dei giovani. Egli  è uno dei promotori dell'Italicum che stravolge i principi più importanti della Costituzione democratica, l'eguaglianza e la libertà del voto. La  maggioranza , eletta in base alla legge   bocciata dalla Consulta,   ripropone una legge con i  vizi di quella cancellata . Con l'Italicum la maggioranza    resterebbe  per sempre immutata, creando da sé, a proprio vantaggio, un sistema elettorale che le permetterebbe  di restare maggioranza, anche quando   fosse  diventata per avventura minoranza.
E non è vero che l'opposizione  abbia  fatto opera di distruzione e non di proposta  migliorativa del sistema legale e di adeguamento delle leggi  alla Costituzione. E' innegabile il  coraggioso e puntuale lavoro compiuto dal M5S, con  una schiera di parlamentari, che tende a un sistema elettorale democratico,  a battersi per  varare un'efficace legge sul conflitto di interessi,  presupposto della lotta alla corruzione. E  a fare decadere chi, in Parlamento, versa in  una clamorosa  situazione di incompatibilità .   E  di coloro che, in conformità   con la Costituzione , vogliono accrescere il livello di democrazia dentro le Forze Armate  che sono  presidio  di legalità e difesa della Patria .
L'allarme lanciato dalla Stampa, prima dell'approvazione del decreto,  ha bloccato   gli inganni delle potenti lobbies presenti in Parlamento.  Contro cui agirebbe la legge  sulle lobbies , sollecitata dall'Unione Europea,  e che è stata proposta da anni, da alcuni  giovani parlamentari  come Luigi Di Maio, Carlo Sibilia, Riccardo  Fraccaro, Riccardo Nuti , Federico d'Incà  e Giuseppe Brescia , legge che  ristagna  alla Camera  favorendo  la corruzione e minando l'indipendenza dei parlamentari. 
 La speranza di vincere la lotta alla corruzione  con la legge del Governo,  migliorata dalla opposizione guidata da Massimo Enrico Baroni ,  fu  illusoria. Alla fine di una lunga battaglia,  avemmo  una legge  propaganda, con  deroghe incredibili a favore di soggetti potenti, che versavano in clamorosi conflitti di interesse. Deroghe introdotte con la stessa tecnica  truffaldina  usata nel  decreto di Natale. Il Premier  ha esaltato  il decreto ,  parlando  dell'aumento delle pene per i casi più gravi di evasione fiscale, sorvolando sugli effetti devastanti  sul principio di legalità. Ora questa storia tragicomica  si  concluderà , sembra,  col  mantenimento dell'emendamento di favore. Assieme alle norme  che non puniscono in modo efficace la corruzione, il falso in bilancio e il voto di scambio, che non fanno cessare gli effetti devastanti  della prescrizione.
TacitoIl modo di legiferare  della maggioranza è  stato spesso un susseguirsi  di trucchi, frodi, inganni mediante occultamenti o inserimenti surrettizi di commi  profittando di decreti legislativi generici, e per questo incostituzionali, con deleghe aperte a ogni  contenuto e tali da favorire  gli interessi di pochi fortunati   in danno del bene comune della stragrande maggioranza dei cittadini.
TacitoLe leggi non possono essere partorite da legislatori  che tutelano interessi particolari e non  generali. Negli ultimi anni il  governo ha  esercitato  il  potere in nome della legge e mediante ordini travestiti da leggi.  Le  leggi sono state sciupate per  inflazione,  cattiva qualità, perdita di certezza e perdita di generalità. Una pletora di leggi che le ha svalutate. Corruptissima Republica  plurimae leges.   In una corrottissima Repubblica  ci sono molte leggi, diceva Tacito. I cittadini hanno bisogno di poche leggi , senza trucchi e senza favori , solo così si tutela uno Stato in cui il bene di tutti garantisce  la  salvezza di tutti . Se tutta la nazione  è prospera, arreca ai privati  più vantaggi che se  è  fortunata in ciascuno dei suoi cittadini, ma va in rovina nel suo complesso, come sta accadendo oggi in Italia .

Difesa collettiva della Costituzione contro i demagoghi