domenica 12 ottobre 2014

Disobbedienza civile, senza violenza, senza scontri armati

Non credo che la crescita civile dell'Italia possa avvenire nel segno dell'inerzia di fronte alle persistenti ingiustizie sociali, inerzia millantata per armonia e pace sociale. Nè credo che le decisioni prese dal Governo siano da accettare quando sono in contrasto con i diritti inviolabili dell'uomo, come il diritto alla vita, alla salute, all'ambiente ( art 9), al lavoro, alla casa, alla scuola. La costruzione del TAV in val di Susa è contestata dalla popolazione locale. Credo che in questo caso sia consentita la disobbedienza civile, senza violenza, senza scontri armati. Lo Stato non deve trasformare i disobbedienti in nemici da punire. Solo in tal modo si evitano disastri ambientali come quello di Genova . La difesa del territorio è diritto e dovere dei cittadini prima ancora che dello Stato. Ho sempre avuto a che fare in Val di Susa con gente che lotta in modo democratico contro il TAV, in cui si è infiltrata la ndrangheta. Nella teoria del liberalismo è iscritta la logica del conflitto. Luigi Einaudi , primo Presidente della Repubblica, galantuomo conservatore, esaltava la <<bellezza della lotta>> proprio come il suo allievo Piero Gobetti. Eppure per i promotori della lotta sociale oggi non vi è indulgenza. E si invoca il rispetto della legge di stampo fascista. Per i reati contestati ai disobbedienti, che difendono il territorio da predoni , il codice prevede pene severe, sproporzionate rispetto ai beni tutelati. Pene coerenti con gli interessi contingenti del momento storico in cui furono concepite. La tutela della legalità significa rispetto delle leggi penali ma prima ancora della Costituzione e cioè rispetto dei diritti esistenziali garantiti dalla Carta. Riconoscendo che coloro che agiscono in modo democratico e non violento per la difesa del territorio e del patrimonio storico e artistico , lo fanno per un diritto, non per delinquere ma per difendere la propria dignità di esseri umani. E riconoscendo che grazie alla lotta in difesa dei diritti umani é stato possibile ridurre le disuguaglianze, con risultati insperati e benefici per i cittadini più svantaggiati. La mobilitazione e la lotta di migliaia di cittadini e dei movimenti hanno prodotto la chiusura di siti destinati a rifiuti radioattivi , come a Pittelli e a Scanzano, e di discariche abusive in cui la criminalità organizzata smaltiva tonnellate di rifiuti tossici e nocivi . Nell’inerzia colpevole delle autorità che avevano il dovere di intervenire. Occorre riconoscere che senza quelle lotte quei risultati non sarebbero stati raggiunti. D’altra parte laddove sono mancate le lotte sociali e la mobilitazione dei movimenti , lì i diritti dei cittadini non sono stati tutelati, poiché le discariche e le cave abusive gestite dalla camorra e dalla mafia che distruggono l’ambiente e ledono la salute dei cittadini continuano . La criminalizzazione dei protagonisti delle lotte sociali, condotte con durezza ma nel rispetto delle regole democratiche, non può essere consentita. La costituzione dice che è dovere dei cittadini e delle autorità rispettare la Costituzione ( art 54 Cost )

Difesa collettiva della Costituzione contro i demagoghi