Pres
Renzi , e' di oggi , secondo Repubblica .it , la conclusione delle
indagini dei PM di Firenze per i delitti di associazione a
delinquere, corruzione, frode in pubbliche forniture, falso, truffa,
traffico organizzato di rifiuti, abuso d'ufficio. Per la procura di
Firenze l'appalto per il tunnel e la stazione sotterranea dell'alta
velocità ferroviaria è un concentrato di illegalità, di scambi
di favori, di sottomissione dell'interesse pubblico a quello dei
privati costruttori, di sprezzante noncuranza per la sicurezza e per
l'ambiente. Ora l'inchiesta del Ros Carabinieri e del Corpo Forestale
dello Stato, che un anno fa era costata gli arresti all'ex presidente di
Italferr Maria Rita Lorenzetti (Pd) e ad altre cinque persone, è
chiusa. Il procuratore Giuseppe Creazzo e i sostituti Giulio Monferini e
Gianni Tei hanno firmato l'avviso di conclusione delle indagini, che
riguarda 33 persone e 7 società: Nodavia, Coopsette, Seli, Italferr,
Varvarito, Htr, Hydra. Fra le persone indagate, per le quali si profila
la richiesta di rinvio a giudizio, ci sono, oltre a Maria Rita
Lorenzetti, indicata come la promotrice di una associazione a delinquere
finalizzata alla corruzione e all'abuso d'ufficio, i vertici di
Italferr, di Nodavia, di Coopsette e di Seli (la società che gestiva la
maxitrivella Monna Lisa), funzionari di Rfi, autotrasportatori. Il fatto
che sbalordisce è che i reati sarebbero stati commessi da committenti e
appaltatori, controllori ministeriali e controllati delle Coop , e
che il costo di quell'obbrobrio di TAV è del seicento per cento in più
di quello che sarebbe giusto. Corrotti e corruttori cospiravano
insieme , secondo i PM, per sottrarre danaro alle casse pubbliche. E
il decreto cosiddetto Sblocca Italia tende a smantellare un pilastro
dell'accusa; l'associazione per delinquere per il traffico di rifiuti
nocivi. Si prepara in Toscana una nuova terra dei fuochi con gravi
ripercussioni sulla salute dei cittadini. La presidente di Italferr si
sarebbe attivana per sbloccare il piano di utilizzo delle terre di
scavo presentato da Nodavia presso la commissione di Valutazione di
impatto ambientale del Ministero. Se quelle terre contenessero
inquinanti sembrava non importare a nessuno. Come non importava che la
fresa Monna Lisa fosse stata montata con guarnizioni inadeguate e
rischiava di sversare ingenti quantità di oli idraulici e lubrificanti
altamente inquinanti, che i conci con i quali doveva essere fabbricato
il doppio tunnel di attraversamento di Firenze erano stati realizzati
con materiali diversi da quelli previsti nell'appalto e inidonei a
resistere alle alte temperature prodotte da un incendio. Dopo questo
disastro, gli appaltatori hanno chiesto anche i danni e l'aumento del
prezzo, mentre mancano i soldi per la scuola , per i lavoratori, gli
esodati e i giovani in cerca di lavoro. Rispetto a questi scempi, c'è il
silenzio dei sindacati.