Non
sono d'accordo col Presidente della Repubblica sulle riforme da varare
presto: Italicum e nuovo Senato. Non sono queste le priorità di cui ha
bisogno il Paese. Il primo obiettivo-lo ribadiamo- è il superamento
delle enormi diseguaglianze tra una immensa quantità di cittadini privi
di mezzi per soddisfare bisogni vitali e una minoranza che accumula
maggiori ricchezze e privilegi. Noi vogliamo
la effettiva eguaglianza dei diritti e delle possibilità degli uomini
nella vita sociale, che non abbia più settori marginali. La resistenza a
questa espansione dei diritti da parte delle caste privilegiate è
forte e richiede un intervento deciso della opposizione che renda
possibili le rinunce ai privilegi e realizzi l'estensione dei
diritti e l'espansione vitale della società.. Ma come fa il
presidente della Repubblica a sorvolare sul perdurante sperpero di
risorse da parte delle società pubbliche. Dei 33 miliardi versati dallo
Stato alle imprese , 30 sono andati alle società partecipate, per
riequilibrare i loro bilanci fallimentari. Eppure il pres Renzi aveva
promesso nel 2013 una riduzione di questa ingiusta beneficenza alle
varie TAV, Expo, Mose , FFSS, Ama, Eni, e via di seguito. Sono queste
le riforme che servono. Quei 30 miliardi servono alla scuola, al
lavoro, alle pensioni, alle case ai servizi sociali. Ed invece nulla di
tutto questo. Ma come fa il Presidente della Repubblica a tollerare che
30.000 società partecipate volute da Regioni, Province e Comuni ,
vivano con i soldi pubblici, senza controlli della spesa. Lo scopo di
queste società è la creazione di migliaia di posti per parenti, amici e
clienti. Esse impediscono ai più meritevoli di accedere alla Pubblica
Amministrazione a causa della sistematica soppressione dei concorsi
pubblici. Come fa il Presidente a non pretendere la prima delle
riforme, la soluzione del conflitto di interessi, che investe la
essenza stessa della democrazia, con la presenza in Parlamento di
soggetti che versano il palese conflitto di interessi denunziato dalla
opposizione e di un ex Presidente del Consiglio che detiene tre TV
private con cui disinforma ogni giorno i cittadini su ogni affare
pubblico e privato , concedendo enormi vantaggi nelle competizioni
elettorali. Il conflitto di interessi viola il principio
costituzionale della uguaglianza di tutti i cittadini nell'accesso alle
cariche elettive stabilito dagli art 3 e 51 della Costituzione .
Perché democrazia vuol dire competizione alla pari tra i partecipanti
alla contesa elettorale. Ci sono giovani , donne e lavoratori che, per
qualità e ingegno, possono dare in Parlamento un contributo
fondamentale alla soluzione della crisi gravissima in cui versa il Paese
, costretti a vivere ai margini. A loro va il mio pensiero solidale