martedì 31 dicembre 2013

Buon anno a tutti voi

[31/12/2013] di Ferdinando Imposimato

Dopo  venti anni di malgoverno  di chi  ha agito nella costante violazione della Costituzione e nell'aggressione ai principi di eguaglianza e di legalità, nella  inerzia  dell'opposizione , si è vista per la prima volta un'alternativa vera che ha  fermato per tempo – pur nello scetticismo  dei media-  la progressione di un'avventura politica sciolta dalle leggi, dai controlli, dall'etica,  e una riforma in cui  un Presidente del Consiglio  avrebbe avuto  il potere di scioglimento  della Camera e di ricatto permanente sul Parlamento . Si è  riconosciuta  l'assurdità della  pretesa di unire in un unico fascio  tragico i destini di un uomo , del governo , del Parlamento e del Paese, nell'impossibile richiesta di salvare dalla  legge un condannato per crimini comuni. L'equilibrio dei poteri e l'indipendenza della magistratura  hanno affermato il principio di legalità  eguale per tutti pilastro dello Stato. La svolta si è avuta grazie alla opposizione coraggiosa e ferma di  un movimento di giovani che, ispirandosi all'etica politica, ha svolto un ruolo rilevante come  protagonista del cambiamento generazionale,  rinunziando a parte dei privilegi  economici , mentre il Governo  ha dimostrato nei fatti di non volere una riforma  che si  ispiri all'eguaglianza  delle condizioni   intesa come eguale opportunità di  tutti i cittadini  di fare valere la propria persona nei vari campi dell'attività umana, in modo che  tutti  siano «ugualmente forti e stimati», consentendo ai «piccoli di diventare grandi». Un Governo che  ha eluso  una equa riforma fiscale, trasferendo le risorse ricavate  dai ricchi ai poveri , e ha  favorito  l'accumularsi della ricchezza dei pochi  e la miseria dei molti. Un Governo che ha difeso i privilegi  e lasciato intatte  le spese enormi  di Quirinale, Camera , Senato e Corte Costituzionale, delle società pubblico-private ed esentando dalle  imposte i beni  commerciali della Chiesa. L'eguaglianza dei cittadini eserciterebbe  «una influenza prodigiosa sull'andamento della società».  Nel tempo del dilagare della menzogna, del disprezzo della lealtà e della solidarietà, del trionfo della paura , della corruzione, dell'abuso e della arroganza,  un movimento di giovani si è opposto  agli opportunisti e trasformisti , difendendo con passione la Costituzione vivente  in cui è scritta la condanna  dell'ordinamento sociale di ingiustizie e diseguaglianze  in cui viviamo e la promessa di trasformarlo dalle fondamenta attuando il diritto al lavoro , alla pari dignità sociale  di ogni persona , ad una retribuzione tale da garantire a ciascuno una vita libera e dignitosa, alla casa e alla scuola.  Ed anche la nostra libertà è in pericolo ; bisogna riconoscere che in Italia da diversi anni si vive in un regime di premeditata noncuranza costituzionale , di sordo e insidioso colpo di Stato, silenzioso , a stillicidio, fatto, invece che colla violenza, colla manovra graduale. Le Costituzioni si creano giorno per giorno e giorno per giorno si disfano.  Dicono le statistiche che e' crollata la fiducia nei partiti. Era inevitabile.  I partiti sono delegittimati dai continui scandali e dalle ruberie consentite dalla mancanza di regole . La degenerazione dei partiti è stata possibile grazie all'assenza di regole e controlli esterni sul loro  funzionamento. La vita dei partiti si è così spenta fino ad isterilirsi. E' riesploso il fenomeno dei falsi tesseramenti  in fasi delicate come il rinnovo delle cariche interne. Gli uomini  non rappresentano più gli interessi e i valori delle classi deboli.  I partiti, pur essendo previsti dalla Costituzione,  non sono soggetti ad alcun controllo . La ragione di tutto questo è nella mancanza di una legge ordinaria  che preveda il controllo della Corte dei Conti.  Non è più tollerabile la gestione arbitraria dei bilanci dei  partiti.
 Il  movimento entrato in Parlamento  ha  svolto   un ruolo fondamentale  nelle grandi lotte sociali e istituzionali  degli ultimi tempi    contrastando la dittatura di un governo  in cui poche persone    sotto l'influenza di potenti gruppi di potere economico  decidono  su questioni cruciali per il paese  come la scuola, l'ambiente, la salute , le spese militari  e le grandi infrastrutture . Il  movimento  divenuto soggetto politico  e  legislativo , non  condizionato da partiti senza regole e lontani dai cittadini,  è  stato  la novità politica fondamentale di questi  ultimi tempi. La nascita e la crescita del movimento ha consentito la partecipazione di tante  persone disimpegnate  al   cambiamento della politica  e alla     difesa dei fondamentali diritti sociali , messi in pericolo da una politica neoliberista e antisolidale, che, difendendo il profitto e non il lavoro,  ha ridotto alla fame ed alla disperazione   milioni di persone, private dei loro diritti  essenziali . In  breve tempo  il suo apporto   è stato  fondamentale,  creando  un clima favorevole  alla  democrazia    vanificando riforme esiziali  come quella dell'art 138 , uno dei pilastri   della  Costituzione rigida. Evitando che la  legge fondamentale   potesse  essere cambiata velocemente da ogni maggioranza  a seconda delle convenienze  dei gruppi di potere  interessati. Il movimento   ha   avuto il  merito, in una fase di crisi  politica grave,  di riportare le istanze dei lavoratori al centro della vita del paese e di coinvolgere milioni di cittadini esclusi dalla politica in battaglie  in difesa dell’uguaglianza, della casa  ,  della salute e della dignità del lavoro, diritti garantiti costituzionalmente ma non  attuati.  Il silenzio dei cittadini  è  stato rotto dalla forza innovatrice del movimento  che ha portato in piazza milioni di persone e  può  ancora svolgere  un ruolo  politico  fondamentale   guidando la opposizione   sui problemi  gravi  della pace , del lavoro , della scuola e della democrazia . E  spingendo al rinnovamento dei quadri dirigenti dei partiti , per evitare  che   le cose restino come stanno in tema di lavoro e di  giovani . E infine ha spinto per  la verità  sul nostro passato; è intollerabile che sui verbali di un pentito della mafia che denunziò il pericolo  dei rifiuti radioattivi,  resti il segreto di Stato.  Vogliamo la verità, non possiamo essere indifferenti al destino degli abitanti della terra dei fuochi. Nessun segreto può esistere  e se esiste una simile legge , occorre   modificarla, se non si vuole soccombere.  C'è una impressionante  moltitudine di giovani  lontana da ogni ideale, da ogni umana passione, da ogni speranza. E' responsabilità nostra e dei partiti per non avere saputo creare un ambiente accogliente in cui la speranza apparisse possibile e si potesse credere negli ideali umani. Questa responsabilità  incombe sui politici per l'avvenire, che se non vuole intristire, se non vuole condannarsi alla disgregazione e alla sfiducia , non può fare a meno  dello spirito di giovinezza, che è entusiasmo, dedizione e fede.

Ferdinando Imposimato

venerdì 27 dicembre 2013

Confindustria denunzia il fatto delle 40.000 pubbliche-private

[27/12/2013] di Ferdinando Imposimato

Il Governo è inerte di fronte allo scandalo delle società pubbliche che gestiscono soldi della collettività. Confindustria denunzia il fatto delle 40.000 pubbliche-private che costano alla collettività  23 miliardi di euro l'anno pari a 46mila miliardi di lire. Sono miliardi che potrebbero andare ai lavoratori , ai giovani, ai pensionati e ai senza tetto. Invece sono carrozzoni clientelari  privi di ogni controllo  che distruggono le piccole imprese private prive di aiuti statali. Un esempio sono le FFSS che costano miliardi di euro a spese dei cittadini.  Molti - troppi - dirompenti episodi di corruzione o di sperpero di denaro pubblico sono emersi in questi ultimi anni, grazie alla magistratura ordinaria e contabile, a dimostrare come l'autonomia sia stata intesa come mezzo per affermare e sostenere i propri interessi , non coincidenti con quelli della collettività, già stremata da una profonda crisi economica  La galassia delle società private regionalizzate è stata denunziata dalla  Corte dei Conti  nel 2012, come  un fenomeno di dilagante gravità e di cattiva gestione a cui si dovrà trovare rimedio. Ciò sarebbe stato  tanto più impellente dopo le numerose indagini della magistratura ordinaria e contabile, tra arroganti sprechi e appropriazioni indebite di danaro pubblico, che stanno coinvolgendo le Regioni nel centro nord e sud, che hanno esternalizzato funzioni, servizi ed attività costituendo società, o partecipando a società già esistenti.  Lo scopo di queste società è la creazione di migliaia di posti  per parenti, amici e clienti. Esse sfuggono al controllo della Corte dei Conti e impediscono ai più meritevoli di accedere alla Pubblica Amministrazione a causa della sistematica soppressione dei concorsi pubblici. Deve cessare la ingiusta selezione dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, in base a criteri di clientela e favoritismo e creare pari opportunità per tutti.

domenica 22 dicembre 2013

La stabilità delle diseguaglianze

[22/12/2013] di Ferdinando Imposimato

E' stata la legge della stabilità delle diseguaglianze e delle  ingiustizie sociali quella approvata dalla Camera. E la segretaria della CGIL non faccia finta di accorgersene  oggi, con una tardiva intervista al Corsera:  “troppe tasse sul lavoro”. Persino il Sole 24 Ore ieri  aveva criticato il premier Letta per il mancato taglio del cuneo fiscale,  che sarebbe stato   fattore  di sviluppo nel 2014.    La segretaria doveva da mesi mobilitare sindacati e lavoratori per impedire una legge vergognosa che accentua le ingiustizie sociali. Bisognava porre il problema di ridurre le ore di lavoro per creare nuovi posti di lavoro, come accade in Francia e Germania da anni . La segretaria  invece è stata inerte, assente , di fatto  corresponsabile  di questo scempio. E'  mancato per volontà di questa maggioranza ,  l'obiettivo  di una riduzione delle diseguaglianze  dei diritti e delle possibilità dei lavoratori . Si  è rafforzata la casta dei privilegiati e una società  con  settori marginali, zone d'ombra alle quali , quasi per una congenita e insuperabile diversità , viene mantenuta una sorte meno fortunata, una partecipazione meno intensa al valore della vita sociale , una diseguaglianza di posizione, un incolmabile dislivello sotto ogni riguardo.   E' mancata una azione per un'eguaglianza collettiva di diritti-  al lavoro dignitoso, alla casa, alla istruzione pubblica , al reddito sociale per i disoccupati involontari,- che avesse dato   ad ogni lavoratore, in rapporto alle sue possibilità e ai suoi meriti , il posto che gli compete nella società. E' prevalsa la resistenza delle  caste privilegiate  all' espansione della eguaglianza collettiva dei diritti , che richiedeva  una seria azione di lotta democratica e sindacale   rivolta  a rendere accettabili le   rinunce   ai privilegi, a riequilibrare progressivamente la situazione , a  realizzare   l'espansione vitale della intera società . Ha vinto  la resistenza come angustia di meschini interessi  e di posizioni di vantaggio e di isolamento  da difendere, come  gli affari loschi del gioco di azzardo,  l'intangibilità degli stipendi onorevoli ( il Fatto ), l'influenza  dei lobbisti che condizionano le leggi , denunziati dal M5S nonostante le reprimende della Boldrini   e i vaniloqui del  capo gruppo del PD, che evoca  Aldo Moro che si rivolta nella tomba.

lunedì 16 dicembre 2013

Il dialogo è essenziale alla democrazia

[16/12/2013] di Ferdinando Imposimato

L'asprezza dei toni  nel dibattito  sulla legge elettorale ha assunto proporzioni  troppo  violente e non fruttuose all'interesse della  democrazia . L'obiettivo è di avere una  sistema elettorale  che consenta l'alternanza .  A costo di essere ripetitivo e di prendermi gli improperi dei  contendenti , insisto sulla necessità del sistema maggioritario a  doppio turno. La legge elettorale è pregiudiziale  a qualunque  riforma. Una cattiva legge elettorale può fare saltare  un intero sistema istituzionale. Una legge proporzionale pura , quale quella residuata dalla  sentenza della Corte Costituzionale , porterebbe alla frammentazione; nessun partito sarebbe in grado di governare senza allearsi con altri partiti e partitini.  Le Larghe intese sarebbero inevitabili . Avremmo larghe intese per sempre. Stando al sondaggio Demopolis,  le elezioni  danno il PD al 30% , il M5S al 22,5  % , FI al 21% . Il rimanente  25 per cento dei voti  andrebbe ad altri  6 partiti. E dunque ci sarebbe impossibilità non solo di governare ma anche di fare una decente legge elettorale. I piccoli partiti   imporrebbero la legge proporzionale pura  per entrare tutti in Parlamento.  Il Senatore  Mario Giarrusso, persona che stimo per il suo equilibrio e la sua integrità,  dice che il M5S voterebbe il Mattarellum, ma il Mattarellum nella versione Giachetti,  anche con un premio di maggioranza , non credo consentirebbe l'alternanza tra maggioranza e opposizione . Ed allora bisogna pensare a un sistema maggioritario a doppio turno, eliminando i partitini . In ogni caso sarebbe opportuno un dialogo costruttivo, senza insulti. La politica è l'arte della mediazione  e del possibile .   Vorrei ricordare ciò che diceva Moro   “Credo che  il metodo democratico  e le divergenze di idee, se onestamente professate ,  siano  un mezzo insostituibile per la ricerca di una  verità  che possa essere , attraverso il vaglio della discussione , comunemente accettata  e socialmente feconda . Riteniamo tuttavia che il senso di responsabilità che deve caratterizzare un cittadino democratico , e più i partiti  organizzati,  ponga al dibattito dei limiti i quali corrispondono alla necessità  di non rendere il dissenso cattivo e controperante” ( Moro 1946).  “Il primo limite è di non esasperare il dissenso per partito preso, di non fare della polemica per il gusto di polemizzare. Per esistere con perfetta autonomia , non è necessario  essere sempre e radicalmente diversi dagli altri, chè anzi la fondamentale e insopprimibile identità di vedute permette , al di là dei dissensi, una comunità umana. I dissensi sono spesso più visibili degli accordi come il male è più vistose del bene. Ciò non toglie che la vita non sarebbe possibile se i consensi non fossero superiori ai dissensi”.

domenica 15 dicembre 2013

Governabilità alternanza e spending review

[15/12/2013] di Ferdinando Imposimato

Matteo Renzi  lancia la sfida; rinunzia subito al finanziamento pubblico dei partiti se il M5S approva la riforma elettorale in senso maggioritario.   Il Movimento dovrebbe cogliere la palla al balzo e accettare l'accordo rilanciando. La legge elettorale maggioritaria garantisce l'alternanza, cardine della Democrazia. Certo se si votasse oggi,   il PD che è al 30% si avvantaggerebbe, ma domani potrebbe essere il M5S  il partito di maggioranza relativa e guidare il Governo del Paese. Non guardare al domani ma al dopodomani. Il finanziamento pubblico dei partiti è stato causa di corruzione trasversale a tutti i partiti, con leader che hanno acquistato case e tenute e sottratto fondi senza alcuna sanzione, poichè i partiti  non sono  soggetti pubblici ma privati.  Anche   la promessa di Renzi sembra difficile  da  mantenere. Troppe le resistenze interne e leggi  in senso contrario.  Vorremmo sapere cosa pensa Renzi  del tesoretto di  54 milioni di euro che spetta ai gruppi parlamentari di Camera e Senato, rinnovato fino al 2015, come risulta dalla relazione al bilancio di previsione 2013 dei senatori PD. Di questa somma Renzi sa niente? O parla per propaganda sperando in un rifiuto di Beppe Grillo, che sarebbe sbagliato? 

Il M5S potrebbe rilanciare magari chiedendo la tassazione dei capitali all'estero, del patrimonio  commerciale della Chiesa in Italia ( un quinto di quello nazionale) e la riduzione degli scandalosi maxi stipendi , oltre che delle enormi  spese senza controlli esterni di Quirinale, Camera , Senato e Corte Costituzionale.   E  soprattutto si potrebbe proporre  la riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro, che gioverebbe ai lavoratori e alle piccole e medie imprese . Oggi le tasse  sul lavoro sono di  circa due terzi  della somma  pagata dalle imprese, mentre nei paesi europei  sono di un terzo .  I due terzi vanno ai lavoratori. Il lavoro è  risorsa primaria per lo sviluppo. E' la ricchezza  più grande del nostro popolo e la sua tutela interessa tutti, lavoratori e non. Il sistema che equipara il lavoro a una merce va combattuto; esso comporta una continua riduzione della retribuzione per via di una crescente offerta di lavoro dovuta all'aumento della  disoccupazione.  Compito della Repubblica è promuovere le condizioni per rendere effettivo   il diritto e fare in modo che ogni lavoratore abbia una retribuzione che lo liberi dal bisogno e gli consenta di dedicarsi al proprio miglioramento spirituale per esercitare in modo responsabile i propri diritti politici. Il progresso tecnologico, che oggi  provoca ulteriore disoccupazione, deve produrre  un'attenuazione della fatica e una più larga diffusione del lavoro per tutti, con una maggiore possibilità per i lavoratori di esercitare i loro fondamentali diritti politici. Questo è possibile solo con un'economia  orientata verso la riduzione del lavoro e la creazione di nuovi posti di lavoro:  meno lavoro per tutti, più lavoro per tutti. Questo già accade in Francia e in Germania da molti anni, con un orario settimanale di 35 ore, e uno sviluppo economico superiore a quello  dell'Italia.

martedì 10 dicembre 2013

Mancano cose fondamentali nel programma del nuovo segretario del PD

[10/12/2013] di Ferdinando Imposimato


Il  programma di Matteo Renzi mi sembra inadeguato alla gravità della crisi.  Il   rinnovamento    degli uomini della segretaria  convince,  così come la valorizzazione  delle donne , finora emarginate  dai partiti. Come incoraggia il riferimento alla riduzione drastica delle spese dei partiti, anche se l'accenno appare generico e non inserito in un programma serio e organico. Occorre una legge che abolisca il finanziamento  da subito e non dal 2017.  Manca  il riferimento ad  una economia sociale con un programma coordinato pubblico privato, che metta al centro il lavoro dignitoso e non il profitto, con un adeguamento della produzione ai bisogni della collettività e una riduzione dell'orario di lavoro come avviene da anni in Germania e in Francia. La strategia deve essere “meno lavoro a tutti , più lavoro a tutti”. La riduzione delle tasse sul lavoro sono un altro obiettivo che non è apparso in maniera chiara nel discorso di Renzi. Manca inoltre il riferimento alla effettiva eguaglianza dei diritti e delle possibilità degli uomini e delle donne  nella vita sociale.

Si vuole una società che non abbia settori marginali, zone d'ombra alle quali , quasi per una congenita e insuperabile diversità , sia riservata una sorte meno fortunata, una partecipazione meno intensa al valore della vita sociale.  Si vuole  un'eguaglianza collettiva di diritti-  al lavoro dignitoso, alla casa, alla istruzione pubblica , al reddito sociale per i disoccupati involontari, che dia ad ogni uomo, in rapporto alle sue possibilità e ai suoi meriti , il posto che gli compete nella società. E  l'impegno a vincere la resistenza  da parte delle caste privilegiate, come "angustia di meschini interessi  e di posizioni di vantaggio da difendere ,  che è forte e richiede una seria azione di lotta democratica diretta a rendere possibili  ed accettabili le   rinunce   ai privilegi, a riequilibrare progressivamente la situazione  a  realizzare l'estensione dei diritti  e l'espansione vitale della intera società”. (Aldo Moro  Milano 3 ottobre 1959).

Nè mi sembra di avere sentito nel discorso di Matteo Renzi  l'esigenza di una legge sul conflitto di interessi,  per la eguaglianza su tutti i cittadini , uomini e donne, alle cariche elettive,  e per la lotta alla corruzione Mancano insomma cose fondamentali nel programma del nuovo segretario del PD.

Difesa collettiva della Costituzione contro i demagoghi